Venti ottobre duemiladieci: 20 10 2010, alle ore 10. Un numero strambo per discutere una tesi molto sperimentale, nella quale ho analizzato i videogiochi dell’epoca dal punto di vista narrativo, ludico e didattico. Per accompagnare tutto ciò potevo accontentarmi di una semplice disamina? Figuriamoci. Ho pensato bene di ideare anche un cortometraggio capace di prendere vita solo grazie al sostegno di veri amici che ancora oggi occupano un posto speciale nel mio cuore. Ho presentato questo bislacco progetto in quella strana data precisamente dieci anni fa, di fronte a una commissione composta dal presidente che con notevole lungimiranza aveva già previsto il mio impegno nel campo dell’insegnamento e dal relatore che oggi è un fidato collega e amico. Tra il pubblico la mia famiglia, la redazione che oggi è quasi una seconda casa, gli amici di ciak e i soci, non semplici compagni, che hanno condiviso con me con straordinaria complicità il percorso accademico. Ciascuno di loro ha la propria riga nei ringraziamenti. Quella mattina di ottobre, per controllare la presentazione di accompagnamento alla discussione, mulinavo il telecomando del Nintendo Wii come un direttore d’orchestra carico di entusiasmo, perché ero felice di condividere con un pubblico quel lungo periodo di ricerche e di sforzi.




Dieci anni sono un notevole traguardo, che sono felicissimo di festeggiare, seppure con una nota molto, molto amara. Un carissimo amico che è stato parte integrante nella lavorazione del cortometraggio oggi avrebbe dovuto prender parte ai festeggiamenti, ma purtroppo questo è anche un anno disgraziato che ha pensato bene di portarcelo via. Strappato all’improvviso dalla famiglia e dagli amici. Ma sono convinto che ovunque sia prenderà certamente parte alla ricorrenza, con la sua enorme pazienza e disponibilità e il suo sorridente: “Va bene, facciamolo.”
Perciò è proprio a lui che ho scelto di dedicare, da oggi, questa tesi:
A Marco,
che ha messo in musica i sogni di molti.


Una cosa che ora possiamo fare è quella di guardare insieme il frutto delle fatiche, ma anche della passione di un gruppo di amici, documentato anche attraverso un diario dal set. Rivisto adesso lo rifarei daccapo, ma come ogni cosa fa parte del vissuto ed è pregno di tanti bei ricordi.
E se vi andasse potreste anche dare un’occhiata alla tesi interamente pubblicata in questo sito.
Grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto.