Che la musica sia un linguaggio universale è risaputo da qualche secolo, ma che la musica da videogioco sia capace di riunire così tante persone così diverse tra loro, provenienti da così tanti paesi ma appassionate della stessa avventura ha dell’incredibile.
A Parigi, il 25 maggio 2013: il Palais des Congres ospita una folla di fan di Zelda composta da cosplayers, giovani che esibivano magliette e felpe del loro elfo preferito, armati del loro fidato Nintendo 3DS intenti a connettersi reciprocamente in cambio di regalini digitali. L’attesa ormai è finita. Symphony of the Goddesses, il concerto che dà vita alle più belle musiche tratte dalla serie The Legend of Zelda sta per iniziare, e tutti hanno un’altissima aspettativa.
L’accoglienza sul palco è imponente: oltre a tutti gli strumenti dell’orchestra già posizionati in ordine, pronti ad eseguire il loro magistrale lavoro, un grande schermo catapulta gli spettatori in piena Hyrule, con un’animazione impossibile da non riconoscere.
Riascoltare le melodie che hanno scandito l’avventura, per di più orchestrate divinamente, è causa di fortissima emozione, soprattutto quando alle spalle dell’orchestra passano le immagini del gioco capaci di far riaffiorare alla memoria la sensazione di gioia provata attraversando la piana di Hyrule a cavallo, oppure la tensione avvertita affrontando Ganondorf in un duello di spada, o ancora la libertà nel cavalcare le onde del mare a bordo di una barchetta.
The Legend of Zelda è più di un videogioco. Tutti coloro che si cimentano nelle avventure di Link non muovono semplicemente un pupazzetto, ma condividono con lui la tensione delle battaglie e si emozionano ascoltando le storie dei personaggi che incontrano a Hyrule e altrove, ovunque vada l’eroe in tunica verde. La carica emozionale arriva prima di tutto da una meccanica di gioco capace di rendere con naturalezza qualsiasi azione, ma soprattutto è la musica che trascina l’anima del giocatore e che ne spezza il cuore, lasciandone un pezzettino in ogni luogo visitato da Link.
Io personalmente percepisco un tale senso di avventura, libertà e meraviglia ascoltando un brano simile tanto da sentire la brezza e il profumo del mare, soprattutto durante le fasi di navigazione. Questa non è altro che sinestesia ludica, signori.
Stilare una classifica è praticamente impossibile. Moltissimi brani meriterebbero il podio. La pelle d’oca era costante, la lacrimuccia dietro l’angolo.
Sono convintissimo di aver compiuto una follia meravigliosa avendo prenotato i biglietti per lo spettatcolo e il tgv senza pensarci un attimo, aver fatto tappa a Parigi giusto il tempo per lo spettacolo e per dormire, per poi tornare in patria la domenica perché l’indomani mi avrebbero aspettato in ufficio.
Per tutto questo, oltre alla preparatissima orchestra, dobbiamo ringraziare la direttrice Eímear Noone, già avvezza al mondo dei videogiochi avendo diretto anche altre colonne sonore come World of Warcraft, Diablo 3 e Starcraft. Inoltre è anche compositrice. Di origine irlandese, non si occupa solo di videogiochi, ma anche di film, serie tv, pubblicità, musica classica e insegna anche direzione d’orchestra.
Oltre a lei, anche il compositore originale della maggior parte dei temi di Zelda merita una menzione speciale: Koji Kondo. Che tra le altre cose ha anche composto le musiche di quasi tutta la produzione Nintendo, da Super Mario a Star Fox.
Ecco a voi un assaggio dell’introduzione